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Il sito ha lo scopo di diffondere e promuovere il basket del Molise, dalle sue massime espressioni fino ai campionati giovanili. Compatibilmente col tempo a disposizione, cercherò di aggiornarlo costantemente, con le ultime notizie e, per quanto possibile, con i tabellini di tutte le partite dei campionati a cui partecipano squadre molisane.

Il sito è inoltre realizzato per puro spirito di divulgazione, non ha alcuno scopo di lucro e non ha al suo interno banner pubblicitari. Io e i miei collaboratori siamo semplici appassionati e non riceviamo alcun compenso dalla pubblicazione in queste pagine dei commenti sulle partite né da Aruba, né dalla Federazione Italiana Pallacanestro, né da alcuna società cestistica. Di ogni commento che non sia frutto della visione diretta della partita da parte mia o dei miei collaboratori è citata la fonte alla fine dello stesso. I commenti non firmati sono da intendersi come scritti da me.

 

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Divisione Nazionale C girone G 2012/2013 - SEDICESIMA GIORNATA - www.molisebasket.net

DIVISIONE NAZIONALE C GIRONE G 2012/2013

SEDICESIMA GIORNATA (2-3/2/2013)

 

RISULTATI

AP MONOPOLI

NAURORA BARLETTA

80 74

PALLACANESTRO BENEVENTO

GAMMAUTO MOLFETTA

69 88

FARM. SARDELLA VENAFRO

BCC VASTO

48 64

LA CAUDINA AIROLA

MAGIC TEAM BENEVENTO

66 63

LOTTI JUVETRANI

DELTA SALERNO

80 66

GEOFARMA MOLA

COVER MADDALONI

78 65

CUS JONICO TARANTO

BLS LANCIANO

95 97*

* dopo un tempo supplementare

 

 

 

 

CLASSIFICA

  P.ti Totali P.ti in casa P.ti fuori casa
  P.ti Gio. F S Diff. F S Diff. F S Diff.
 GAMMAUTO MOLFETTA26161274111116369056212858454935
 BCC VASTO2416126811551135664877970266834
 COVER MADDALONI22161209112485638518120571606-35
 MAGIC TEAM BENEVENTO20161116102591598497101518528-10
 CUS JONICO TARANTO2016122011794160756443613615-2
 LA CAUDINA AIROLA181611601153758256616578587-9
 LOTTI JUVETRANI181611861208-22569572-3617636-19
 GEOFARMA MOLA141611201168-4865759760463571-108
 FARM. SARDELLA VENAFRO141610401112-72547549-2493563-70
 BLS LANCIANO121612061265-59610645-35596620-24
 AP MONOPOLI121611281195-676746668454529-75
 NAURORA BARLETTA101511201164-4460158615519578-59
 PALLACANESTRO BENEVENTO81612651302-37653660-7612642-30
 DELTA SALERNO4159661117-151396421-25570696-126

 

 

TABELLINI E COMMENTI

 

PALLACANESTRO BENEVENTO - GAMMAUTO MOLFETTA 69-88   (11-25, 20-16, 24-22, 14-25)

D´Avino9Paci5Sallustio0Azzolini0
Camerini12Pranzo2Di Lauro4De Falco5
Conte3Kavaric8Lombardo23Teofilo17
Fratini4Covino0Corvino24Grimaldi5
Kushchev9Ivanov17Del Rosso0Candido10
--------
All. ParrilloAll. Gesmundo

 Arbitri: Cardano e Collura (Roma)

 Note: 

Ancora una vittoria, la quarta consecutiva, per la Gammauto Chevrolet Molfetta, che espugna il parquet dell’A.S.D. Pall.Benevento e si conferma in testa al Girone G della DNC. Non inganni il risultato finale, piuttosto largo nelle proporzioni: una partita non facile quella disputata al Pala”Parente”, con la Gammauto sempre avanti nel punteggio ma che ha chiuso il match solo nell’ultimo quarto.

Coach Gesmundo si presenta al match con Lombardo non nelle migliori condizioni fisiche, e decide di lasciarlo inizialmente in panchina, facendo debuttare in quintetto Fulvio Candido, con De Falco scalato nel ruolo di 4 e Teofilo, Corvino e Di Lauro a completare il quintetto. Anche coach Parrillo rinuncia inizialmente al suo pivot titolare Camerini, proponendo in quintetto il giovanissimo Kushchev, classe ’92 ucraino d’origine in prestito da Omegna (A Dilettanti). L’avvio della Gammauto è veemente: Corvino appare subito in palla, e risponde alla tripla iniziale di Credendino (unico vantaggio locale in tutto il match, sul 3-0), con un assist e due triple di fila, che valgono il primo allungo ospite, sul 3-8 al 2’. La difesa della Gammauto di questi tempi è roba da far paura, e anche un attacco tra i migliori del girone come quello di Benevento deve ammetterlo: nei primi otto minuti Benevento segna solo dalla lunetta, schiantandosi ripetutamente contro le lunghe leve dei difensori bianco-blu. Dall’altra parte la macchina offensiva guidata da Valerio Corvino funziona a meraviglia, e regala contropiedi o ottimi tiri contro la difesa schierata a tutti i compagni: la tripla a fil di sirena del play foggiano, la quarta nei soli primi 10 minuti su 4 tentativi, regala il massimo vantaggio alla squadra di coach Gesmundo, che chiude il primo quarto 11-25.

Gammauto un po’ contratta in avvio di secondo quarto: la squadra biancazzurra paga lo sforzo dei primi 10 minuti e si blocca un attimo in fase offensiva, mentre Benevento, squadra esperta a discapito di quanto dica la sua classifica, inizia a trovare ritmo offensivamente, e con un parziale di 12-2 chiuso dalla tripla di un attivissimo Credendino torna fino al -4, sul 23-27 al 15’. Ma la Gammauto non ci sta, reagisce con un Lombardo incisivo e deciso, e finalmente preciso al tiro da tre punti, nelle ultime partite un po’ appannato: è proprio il lungo molfettese a firmare il +10 con cui si chiude il primo tempo, con una Gammauto tornata a comandare l’inerzia del match.

Equilibrio in avvio di ripresa, con Benevento che trova linfa vitale in attacco da un buon Credendino, che quando vede Molfetta vede improvvisamente ingigantirsi quel canestro, mentre in attacco Molfetta si affida ancora all’estro di Corvino, in gran serata al tiro e nel cercare i compagni, e un Teofilo vero barometro della squadra. E a dimostrarlo ci sono i fatti: quando coach Gesmundo è costretto a far rifiatare la sua ala titolare, la Gammauto è sul +10 (47-57), e proprio in coincidenza dell’uscita del giocatori di origini sud-baresi Benevento riapre nuovamente la partita, con un parziale di 8-0 chiuso dall’appoggio di un Kuschev magari non bellissimo esteticamente, ma giocatore verticale e molto concreto. Torna in campo Teofilo, e c’è il controparziale di 11-4, avviato e chiuso dalle due triple dell’esperta ala molfettese, che riaprono nuovamente il gap, a cavallo tra la fine del terzo e l’inizio del quarto periodo.

E’ l’allungo decisivo, Benevento perde la bussola in attacco e in difesa non trova gli automatismi giusti per contenere la furia di Corvino e soci. Lombardo è in giornata, anche Candido domina a rimbalzo con le sue lunghe leve, e con i due liberi proprio dell’ultimo arrivato la Gammauto tocca il +20, 62-82 al 36’. Gli ultimi minuti servono solo per le statistiche: finisce 69-88, ancora una volta con il folto pubblico molfettese accorso a Benevento a festeggiare sugli spalti.

Un’altra prova convincente quella della Gammauto Chevrolet, che si mantiene da sola al primo posto a quota 26 punti, sempre avanti di sole due lunghezze su Vasto, che espugna l’ostico parquet di Venafro. Cade invece l’altra inseguitrice Maddaloni, sconfitta a Mola,e domenica al PalaPoli i dieci di coach Gesmundo avranno l’occasione non solo di vendicare la cocente sconfitta dell’andata al PalaCaliendo, ma anche di staccare di ben 6 punti i campani, dando una forte scoppola ai sogni di primato dei bianco-rossi. E allora tutti al Palapoli domenica, per un match da brividi.

Ufficio stampa Virtus Molfetta

 

FARM. SARDELLA VENAFRO - BCC VASTO 48-64   (18-19, 9-15, 7-11, 14-19)

Ambruoso2Consoli3Marinaro9Ierbs0
Ferraro7Minchella6Di Lembo18Di Pierro12
Colombo19Scafaro0Di Tizio10Sergio4
Petrazzuoli11Brusello0MaggioneBuccine
Zeoli0Di Bucci0Marinelli11Mennane
--------
All. MascioAll. Di Salvatore

 Arbitri: Bernassola (Palestrina - RM) e Suriani (Roma)

 Note: 

Buio totale in casa Farmacia Sardella. Tre sconfitte nelle prime tre giornate del girone di ritorno non sono certo un buon viatico per la conquista dei play off. La squadra che ha domato in casa le migliori della classe,non riesce più a recuperare la fiducia e dopo il Lanciano deve inchinarsi tra le mura amiche anche all’altra abruzzese la quotata Vasto di coach Di Salvatore che dimostra di essere la vera antagonista di Molfetta,leader della classifica generale. Con una gara “normale” gli adriatici sfilano il referto rosa agli avversari che pagano per la terza partita consecutiva la prova incolore di un Ambruoso non pervenuto,senza riuscire a trovare antidoti per i due play ospiti Dipierro e Di Lembo,migliori realizzatori per i vastesi. Una discreta prova difensiva per i venafrani,ma una orrenda risposta nei 14 metri avversari repertando la miseria di 48 punti,in più davanti il pubblico amico.

Primo quarto equilibrato. Vasto va subito avanti 4-0,ma come al solito è Petrazzuoli a risollevare l’umore dei suoi con un appoggio e una successiva tripla. Le schermaglie dei primi 10 minuti portano Colombo e Minchella per Venafro e Di Tizio e Marinelli a dover gestire già 2 falli personali a testa. Dopo 7 minuti i molisani attivano il bonus di cui approfitta parzialmente Vasto,mentre Colombo cerca di mantenere in piedi le ipotesi d’attacco per i suoi. Anche perché la prima opzione,Ambruoso, latita dalle parti del canestro avversario e chiude un primo quarto da dimenticare: 10 minuti e un pessimo 0/3 da 3 punti. Fortuna che per i venafrani insieme a Petrazzuoli anche Minchella dia un certo contributo alla causa. Anche perché gli ospiti sanno trovare il tiro dall’arco con il solito duo Di Lembo-Dipierro e il tap-in del sorpasso sulla sirena di Marinaro.

Con un solo punto di vantaggio Vasto si lancia nel quarto successivo con la consapevolezza di dover azzardare di più. E i primi passi nel periodo sono in questa direzione. Di Tizio è abile nell’aprire le marcature con il solito appoggio al cristallo,mentre per i locali Ambruoso fallisce 3 tentativi consecutivi dalla media,tanto da sbagliare anche i due liberi per fallo di Sergio dopo 3 minuti. E se il numero 7 di casa sembra non trovare più la via del canestro,si rende necessaria per la squadra venafrana una maggiore intensità difensiva. Per tamponare. E i maggiori referenti di ciò diventano Ferraro e Brusello che riesce anche a recuperare 2 buoni rimbalzi in attacco ,uno successivo allo 0/2 dalla lunetta di Consoli. Venafro deve improvvisare. Vasto solo attendere. Ferraro trova una buona tripla. Ma le due successive bombe di Dipierro e Di Tizio iniziano a scavare il solco. Vasto prende margine e ora la difficoltà in attacco dei venafrani è un serio problema. Ambruoso trova i primi e unici 2 punti della sua partita per il 25-32,ma è ancora e sempre Petrazzuoli a metterci una pezza. Anche se i vastesi fuggono.E negli ultimi giri di lancette prima del riposo lungo trovano il solito corridoio seguito da Di Lembo per il +7 ospite. All’intervallo i dati statistici recitano il 5/7 da 3 punti per gli abruzzesi( 3/3 nel secondo quarto) contro il 2/8 dei locali. I quali rimangono in scia solo soltanto per la migliore media da 2 rispetto agli avversari. Mentre a cronometro fermo i ragazzi di coach Mascio dimostrano ancora una volta di essere i peggiori del girone nel fondamentale: 1/8.

La ripresa delle ostilità è tutta di marca ospite. I venafrani timbrano la pochezza di 7 punti ma tutti nella seconda metà del tempo. I primi 5 minuti di gioco sono da incubo. Non che Vasto faccia cose entusiasmanti. Come Lanciano e Molfetta,gli avversari dei venafrani si limitano al compitino. Semplice semplice. Gli errori sono dei locali. Che riescono a contenere Di Lembo ma non Marinelli che dimostra tutto il suo valore nel pitturato catturando i tap-in giusti rispetto ad avversari meno reattivi. E senza colpo ferire gli adriatici si portano in 5 giri di lancette al margine in doppia cifra 27-40. Me nemmeno il bonus attivato da Vasto contribuisce al recupero sperato dei venafrani che dalla linea della carità registrano uno 0/4 sanguinoso. E il peggio è che il 3/11 da 2 non garantisce nessuna speranza per i numerosi tifosi giunti al Palapedemontana. Il ricorso allo schema della “ruota”,il classico giro degli esteri con palla consegnata mette un po’ di verve agli attacchi venafrani che però non riescono mai a scendere sotto la doppia cifra di svantaggio.

E le premesse per l’ultimo quarto di fuochi d’artifici non sembrano abitare a Venafro. Ambruoso ancora in panca,non pervenuto e lontano parente del giocatore di inizio stagione. Petrazzuoli costretto a chiedere zuccheri aggiuntivi per un calo fisico, logico e conseguenza del lavoro senza sosta dalla palla a due per il giocatore campano. Consoli ancora non recuperato del tutto dall’infortunio che lo ha visto in tribuna per le 2 gare precedenti. Con queste indicazioni,l’idea di poter riprendere in mano l’inerzia della gara rimane tale. Solo un’idea. Vasto ha ora il doppio play in campo. La materia grigia che Di Lembo e Dipierro riesce a mettere in ogni azione è un invito al miglior basket. Tanto da consentire sempre un tiro aperto ai compagni. Come la tripla di Marinaro ad esempio,ad inizio quarto. O la bomba dello stesso Di Lembo dopo una perfetta circolazione di palla che reclama gli applausi dei tifosi di casa. Sul versante venafrano l’unico a non abbandonare la nave è Colombo,un vero lottatore che dimostra voglia e fame. Mettendo a referto 9 dei 14 punti dell’ultimo periodo.

Ultimo periodo in cui i venafrani “regalano” anche un antisportivo con Consoli su Marinaro,costretto anche ad uscire per un colpo alla coscia sinistra e un tecnico di Ferraro verso la fine del tempo che fanno comprendere come alla fine il -16 sia oro colato soprattutto perché Vasto ha visto dilatare il proprio vantaggio anche al +21 sul 41-62 dopo ennesimo errore da 3 punti di Ambruoso ripescato per disperazione dalla panchina da coach Mascio. Una brutta sconfitta per i colori della Farmacia Sardella Venafro: brutta e senza appello. Che non sembra dare certezze al sodalizio di patron Di Giovanni,che in settimana sarà costretto ad incontrare giocatori e dirigenti per fare il punto su una situazione ancora rimediabile. Già da domenica. Trasferta complicata a Barletta. Una partita che deve avere un solo obiettivo per i molisani:la vittoria. Necessaria e essenziale. Anche per ripagare i pugliesi della sconfitta dell’andata quando Sisto e compagni riuscirono a portare i venafrani all’extra-time dopo aver visto fuggire gli avversari anche di 15 lunghezze,per poi affondare il colpo per una delle sconfitte che più di altre reclama vendetta.

Pasquale Sorbo

La BCC Vasto vince e, vista la sconfitta del S.Michele Maddaloni a Mola (78-65), rimane da sola in seconda posizione dietro al Molfetta passato autorevolmente (88-69) sul campo della Pall. Benevento. Fra i vastesi e gli alto molisani ci sono state gare decisamente più belle di quella vista al PalaPedemontana con basket di livello mediocre e forse condizionato dall’importanza di conquistare l’intera posta in palio che per coach Mascio significava tornare alla vittoria, dopo due sconfitte, nella rincorsa per un posto nei play off, mentre per coach Di Salvatore sarebbe valsa per rimanere in scia della “corazzata” Molfetta tornata alla sua quarta vittoria dopo le sette infilate e interrotte dallo stop alla 12^ sul campo della Magi Team Benevento. La gara inizia con un minuto di silenzio per ricordare Giuseppe "Dido" Guerrieri, venuto a mancare all'età di 81 anni, nel 2011 il "Professore" è entrato nell'Italia Basket Hall of Fame. Fin dalle prime battute i piani tattici emergono subito allo scoperto: per i padroni di casa l’importante è limitare al massimo la velocità degli ospiti e contenerne le marcature fino ad oggi con una media superiore agli 80 punti. I vastesi provano invece a dettare la loro legge, ma non sarà affatto facile perché con il correre dei minuti fuoriescono più le difese che gli attacchi con molti errori da entrambe le parti.

Primo quarto in sostanziale equilibrio con Dipierro primo ad andare a referto nel corso del secondo minuto, 8-8 al quinto e 18-19 al primo mini riposo. Si riprende a giocare, si segna sempre poco e si continua a sbagliare tanto: al quinto minuto 23-23, poi tre triple bianco rosse (Dipierro, Di Tizio e Di Lembo) per il primo vantaggio significativo (+9:23-32) a 100 secondi dal riposo lungo con i vastesi in vantaggio (+7:27-34). Nel terzo parziale i padroni di casa perdono la via del canestro, Colombo sbaglia 4/4 dalla linea della carità mentre Ferraro li mette entrambi, ma siano già al settimo minuto con gli ospiti arrivati oltre la doppia cifra (+13:27-40) con la quale si arriva anche all’inizio degli ultimi dieci minuti (+11:34-45). La gara finisce con largo anticipo: BCC a +18(37-55) al quarto minuto, poi a +21(39-60) e coach Mascio manda in campo i “panchinari”, mentre coach Di Salvatore mantiene alta la concentrazione ed incamera i due punti che scacciano definitivamente i “fantasmi” tarantini. Dalle statistiche numeri di difficile lettura della gara: nei tiri da 2 da sotto e dalla media distanza per i locali c’è solo il 50%(17/34) con gli ospiti che si fermano ad uno scorso 36%(15/42); nei tiri da 3 vantaggio BCC Vasto con il 39%, Venafro al 12%(2/17); nei liberi Colombo e compagni si fermano al 35%(8/23), mentre i vastesi rispondono con il 72%(13/18). A seguire la compagine bianco rossa è attesa da due impegni interni consecutivi: dom 11 Mola di Bari e dom 18 Lanciano, mentre Molfetta riceve Maddaloni poi va a Taranto.

Francesco Tomassoni

 

LA CAUDINA AIROLA - MAGIC TEAM BENEVENTO 66-63   (20-13, 16-19, 12-16, 18-15)

Rianna0LombardineStijepovic2Bizzarri11
Errico2Falzarano0Buontempo3Fabianone
Di Marzo12Del Vecchio3Murtas10Marinello28
Smorra11Moccia22Pepe0Del Gaudio0
Parrillo0Loncarevic16Del BassonePorta9
--------
All. PatrizioAll. Sanfilippo

 Arbitri: Valeriani (Ferentino - FR) e Venditti (Roma)

 Note: 

 

LOTTI JUVETRANI - DELTA SALERNO 80-66   (23-19, 15-14, 19-13, 23-20)

Raffaelli20PanzarinoneAntonucci15Menduto0
Argento14Cipri0Capaccio1Balestrieri0
Argentiero9Cancellieri15Parlato9Esposito17
Fucek11Cupito11Norcino6Izzone
Marti0RandolfineGentileneCorvo18
--------
All. ScoccimarroAll. Menduto

 Arbitri: Valzani (Martina Franca - TA) e D'Elia (Lecce)

 Note: 

Niente da fare per il Delta Basket Salerno che continua ad avere un rapporto complicato con le gare in trasferta. La squadra bluarancio perde anche a Trani arrendendosi alla distanza ai padroni di casa. Finisce 80 – 66 per i pugliesi che sfruttano appieno il fattore campo e le difficoltà della formazione salernitana nel chiudere le partite con la giusta intensità. La gara, infatti, ha visto Trani sempre avanti nel punteggio, ma il Delta è rimasto per 30’ nella scia dei pugliesi. Equilibrio nel primo parziale (23- 19 per Trani) nel quale il Delta ha subito le iniziative di Cupito. Nella seconda frazione è stato Cancellieri a scavare un gap importante (33 – 21), poi ricucito in parte da Corvo e Norcino. All’intervallo, Trani guida 38-33.

Nella terza frazione il Delta comincia bene e si porta sul -1 con Parlato (45- 44), prima di subire un break propiziato da Raffalli (57 – 46 al 30’). Nell’ultimo periodo di gioco la squadra di coach Menduto non riesce a reagire e vede scappare Trani che allunga le mani sui due punti e chiude senza affanni. Per il Delta una sconfitta che conferma il momento difficile e che rende ancor più cruciali la settimana che sta per cominciare nella quale i salernitani giocheranno due volte in casa. Giovedì 7 febbraio (ore 20) si recupera la gara con Barletta, domenica 10 febbraio (ore 18) derby con Airola.

Nicola Roberto

 

GEOFARMA MOLA - COVER MADDALONI 78-65   (22-16, 12-21, 26-13, 18-15)

Rotolo21Ciocca5Rusciano4Garofalo19
Brunetti L.16Mazzotta13Ferrante9Desiato6
Maietta13Pavone0Chiavazzo4Piscitelli18
Brunetti G.neCarulli9D´Isep2Meles0
De BellisneGioiello1PascarellaneLombardi3
--------
All. LotesoriereAll. Massaro

 Arbitri: Conterosito (Matera) e Dimonte (Bernalda - MT)

 Note: 

Una Geofarma da applausi. A scena aperta. Nella domenica da codice rosso per l’emergenza infortuni ormai perenne, i ragazzi di coach Lotesoriere tirano fuori dal cilindro la prestazione più bella dell’anno di fronte ad un avversario degno di enorme rispetto come il Maddaloni, giunto al Palapinto da secondo della classe e mai domo anche negli ultimi istanti quando il risultato era ormai segnato. 78-65 al termine di 40’ minuti sofferti, ripieni di umiltà, abnegazione, sacrificio, cuore e passione. Applausi scroscianti per tutti, per quelli che hanno giocato, per chi ha sofferto in panca, e per chi lo ha fatto attorno al parquet e sugli spalti. Quaranta minuti per scrivere che la vittoria si può raggiungere, sempre, se la si cerca con convinzione, anche nelle situazioni più difficoltose.

Per la sedicesima giornata di questa DNC la Geofarma si presenta sul parquet infarcita di Under, con Maietta recuperato in extremis ma non al meglio e De Bellis in panca ma praticamente out. Così Coach Lotesoriere chiede gli straordinari e una gara di estremo sacrificio a Mazzotta, Rotolo, Ciocca, Brunetti e Carulli. Dall’altra parte coach Massaro si affida ai suoi uomini più rodati e alla contesa presenta il quintetto “base” con De Siato, Piscitelli, Chiavazzo, Rusciano e Ferrante. Il ghiaccio lo rompe Ciocca dalla linea dei 6,75, e gli intenti della serata sono tutti in questa prima palla scagliata nel sacco: il Mola è vivo e venderà carissima la propria pelle. L’avvio sorride anche a Mazzotta e Brunetti, subito a segno, sponda Maddaloni tira le fila Piscitelli, e si percorrono i primi 10 minuti in equilibrio (8-7), poi Rotolo accelera e si assiste al primo mini-break con i padroni di casa a +6 fino alla sirena (22-16), marchiata dalla tripla dall’angolo di Carulli.

I fantasmi dell’andata paiono esorcizzati, l’approccio è imponente e soprattutto a differenza della sciagurata gara d’andata, Rusciano non trova spazi, asfissiato dalla marcatura attenta di Brunetti, che ne limita grandemente l’apporto sotto le plance, e De Siato, l’anima del roster casertano, non riesce a creare gioco, francobollato da Rotolo. Mazzotta strabilia in apertura di secondo parziale insaccando una tripla da casa sua ma Maddaloni è roster esperto e nel secondo parziale anche grazie all’innesto di Garofalo e D’Isep ricuce con pazienza lo strappo passando a condurre al minuto 18 (29-30); i cinque moschettieri di coach Lotesoriere pagano lo sforzo profuso e arriva in soccorso Maietta, che pur con una caviglia malandata prova a immettere ossigeno nuovo in un motore Geofarma per un attimo in apnea. Il botta e risposta Rotolo-Ferrante dalla lunga distanza scrive i titoli di coda sul primo tempo della sfida, con gli ospiti un soffio davanti (34-37).

Il terzo quarto spalanca le quinte e vi trova De Siato subito a segno, Garofalo, Piscitelli e Chiavazzo costruiscono il massimo vantaggio ospite al minuto 22 (40-46) ma è lo zenit del momento Maddaloni, poi scatta qualcosa, la fiamma, mai sopita, riprende vigore, un incrocio di sguardi, intese, le forze già usurate trovano nuova linfa, ognuno scava dentro di sè e attinge minuti di sforzo fisico, che parevano dimenticati. Triplo Rotolo e triplo Carulli ed è ancora impatto (46-46), siamo in battaglia, ma di trincea, quando in genere le munizioni son finite da un pezzo e la conquista del terreno, metro dopo metro, si fa sulla propria pelle, all’arma bianca. Brunetti, Maietta e Mazzotta confezionano il break finito, 13-1, e dal -6 si passa al +6 con sgoccioli di terza frazione da giocare. La strada che porta all’ultima sirena regala 4 lunette perfette di Rotolo, per un tecnico fischiato a De Siato colto in protesta dopo fallo di frustrazione.

60-50 e ultimo ritrovo in panca per far raccolta di forze e servirle sul parquet in abbondanti dosi di cuore e sudore, sulla strada lastricata di fatica per il minuto 40. Ogni palla diventa la palla con la P maiuscola, nessuno arretra di un centimetro: Rotolo (21 punti, 3 triple e 5 rimbalzi) battezza anche l’ultimo quarto (62-50), Brunetti (16 punti e 23 rimbalzi) giganteggia nelle due aree, Ciocca e Mazzotta a cucire la manovra e a lavorare nell’ombra quando ci si difende. Gli ospiti non trovano più il canestro, De Siato, Rusciano e Piscitelli fermi in panca per cumulo di falli firmano la resa del Maddaloni. Il colpo di grazia lo impartisce Maietta: sette punti in fila e +13 a poco più di 3 minuti dalla chiusura, (71-58). Standing ovation per Brunetti, Mazzotta e Maietta, secondi preziosi e tempra ossa per Pavone e Gioiello (a segno dalla lunetta), poi è solo conto alla rovescia per assaporare una vittoria dal gusto speciale. La vittoria della volontà e del sacrificio, in spregio alla cattiva sorte e all’emergenza. Ecco, con una Geofarma così intensa da stropicciarsi gli occhi, il futuro ha molte meno zone grigie.

Donatello Biancofiore

La trasferta di Mola di Bari era una gara che poteva valere doppio per la compagine maddalonese, perché riuscire a portarsi a casa i “due punti” sarebbe significato poter continuare a tallonare la coppia in testa alla classifica composta da Molfetta e Vasto, ma soprattutto mettere quattro pesanti punti tra se e le inseguitrici Taranto e Magic Team Benevento, sconfitte negli anticipi del sabato rispettivamente in casa con il Lanciano e nel derby in quel di Airola.

Per coach Massimo Massaro inizia il solito starting-five con Desiato, Ferrante, Chiavazzo, Piscitelli e Rusciano; per i padroni di casa invece Rotolo, Ciocca, Carulli, Mazzotta e Luigi Brunetti. I molesi in casa sono una squadra che riesce a gestire i ritmi di gioco e a controllare le redini del match, a differenza di quanto sia capace di fare in trasferta. E in quest’occasione non fa sconti, partendo subito forte riuscendo a far girare palla e trovare la conclusione più semplice. I maddalonesi, di contro, non partono affatto bene. La solita alchimia di squadra non è palpabile e gli errori si sommano. Al 7’ i calatini sono costretti ad un time-out per chiarire un po’ le idee, ma appena rimesso piedi in campo i padroni di casa doppiano gli avversari sul 18-9. La scossa sembra non essere stata recepita, e così il tecnico ospite applica una girandola di cambi che portano molta più grinta in difesa e maggiore precisione al tiro. Peppe Piscitelli è il vero trascinatore biancoblu, mandando a segno sei dei sette tiri scoccati nei soli primi 15’, anche se il pallone passa sempre tra le mani di Salvatore Desiato, che è anche il giocatore che ha subito più falli tra i suoi. Uscito dalla panchina, capitan Nino Garofalo mette a referto punti importanti per la rimonta, e così al 13’ si è sul 25-24. Il Mola, alle prese con la defezione di De Bellis, è costretto a giocare quasi per 18’ con gli stessi elementi, quando finalmente arriva il primo cambio. Anche e soprattutto per questo, la percentuale al tiro dei padroni di casa scende incredibilmente, sia per stanchezza che per tiri presi con poco ritmo, ed il 6/15 dall’arco dei 6,75 è la più classica delle testimonianze. Il Maddaloni approfitta dell’appannamento degli avversari, e insacca il sorpasso sul 29-30. Sembra quasi che gli ospiti possano prendere il largo e chiudere il primo tempo con un bel margine di vantaggio, ma i padroni di casa raschiano il fondo del barile e trovano le energie per piazzare qualche punticino fondamentale per andare al riposo lungo sotto di tre lunghezze (34-37).

Al rientro dagli spogliatoi il Maddaloni prova a ripartire da dove si era fermato, e con il turbo di Francesco Chiavazzo vola sul 46-40. Il Mola però non ne vuole sapere di crollare, prende qualche importante rimbalzo offensivo e, pur continuando a sbagliare troppo al tiro, riesce a ritornare con il naso avanti (50-46) al 27’, imponendo un parziale agli ospiti incapaci di reagire. Gli ospiti pagano a caro prezzo una situazione falli che costringono l’allenatore calatino a preservare alcuni giocatori più in palla, proprio per riutilizzarli a tempo debito. Davide Ferrante prova a scongelare il freddo attacco maddalonese con la bomba del meno tre, ma raggiunto già il bonus i baresi fanno incetta di punti dalla linea della carità e provano a prendere il largo, raggiungendo la doppia cifra al 30’ (60-50). Negl’ultimi dieci giri di lancette ci si sarebbe aspettata la reazione da parte dei biancoblu, e invece perdendo i pezzi per la strada, soprattutto Luciano Rusciano sempre indispensabile per il lavoro difensivo che porta alla causa comune, gli ospiti man mano che passano i minuti scompaiono dal parquet, ed escono sconfitti da ogni bagarre per conquistare il pallone. I padroni di casa sfruttano il tiro pesante ritrovato per mantenere ed incrementare il proprio primato nel punteggio, e così gli ultimi minuti sono un vero e proprio garbage time, con i due tecnici che ritirano le armi quasi in onore dell’avversario e ritagliano dello spazio per i più giovani.

Un Maddaloni decisamente ferito quello che esce dal Pala Pinto di Mola di Bari, che è stato però artefice del proprio destino. Infatti la sensazione è stata quella che quando i giocatori calatini c’hanno creduto nella vittoria, sono stati capaci di ricucire il gap e passare in vantaggio. Allo stesso modo, quando invece la luce si è spenta hanno imbarcato quel break pesante sul finire della terza frazione, e non sono stati capaci di rimettersi più in gioco.

Giovanni Bocciero

 

CUS JONICO TARANTO - BLS LANCIANO 95-97   (21-12, 20-14, 23-35, 20-23, 11-13)

AppesoneFanelli25Martelli30Bomba7
Sarli12Giuffré3Scavongelli13Muffa0
Valentini G.2Leoncavallo16Carosella4Castelluccia29
Salerno4Moliterni30Giuliano0Di Matteone
Greco3PriscianoneDi Emidio14--
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All. LealeAll. Salvemini

 Arbitri: Praticò (Reggio Calabria) e Micino (Cosenza)

 Note: Dopo un tempo supplementare.

E' stata una vittoria capolavoro quella della Bls Lanciano sul campo del Cus Jonico Taranto dell'ex Pietro Leoncavallo. I gialloblù in totale emergenza per le pesanti assenze di capitan Ucci e del lungo Toni Blaskovic sono arrivati in Puglia con i favori del pronostico del tutto contrari e invece hanno saputo cogliere un successo fondamentale in rimonta, giunto dopo un tempo supplementare. Coach Salvemini propone Matteo Bomba in posizione di pivot al posto di Blaskovic e recupera Carosella, fermo dal 28 ottobre per la frattura scomposta di un dito di una mano rimediata in allenamento. Le prestazioni dei due ragazzi frentani risulteranno decisive nella dinamica dell'incontro.

L'avvio è tutto di marca locale, con Leoncavallo e compagni che si portano in breve avanti di una quindicina di punti, prima di toccare il vantaggio massimo dell'incontro al 19° minuto di gioco, quando Daniele Fanelli segna il canestro del 41 a 23 (+18). Scavongelli con un gioco da 3 limita il passivo e consente ai suoi di andare a riposo sul 41 a 26. Il capolavoro di coach Salvemini si consuma praticamente nel terzo quarto. Non si sa cosa abbia detto ai suoi ragazzi, sta di fatto che come un animale ferito Lanciano rientra in campo trasformato, pronto a giocare il tutto per tutto quando ogni cosa sembra perduta. I gialloblù giocano un terzo quarto da favola: Martelli e Castelluccia danno fuoco alle polveri e mandano in scena lo show personale dall'arco, si aggiungono al banchetto Scavongelli, Di Emidio e Bomba, che realizza punti importanti. Due triple (una di Di Emidio e l'altra di Scavongelli) portano Lanciano a stretto contatto con i padroni di casa sul 64 a 61. La Bls segna la bellezza di 35 punti in un solo quarto. In avvio dell'ultima frazione Taranto scappa di nuovo avanti sul +7, grazie alla bomba di Greco (70-63), ma i frentani restano vivi con Castelluccia e Carosella, prima che Martelli con una tripla porti i suoi finalmente in vantaggio sul 74 a 76.

Il finale è da brividi. Martelli commette fallo su Fanelli che sta concludendo dall'arco. La guardia tarantina va in lunetta 3 volte con precisione chirurgica: Taranto è di nuovo in vantaggio (82-81). Lo stesso Martelli fallisce la conclusione del nuovo vantaggio e a 15'' dal termine commette un altro fallo sul solito Fanelli, che di nuovo non sbaglia i due tiri dalla linea della carità (84-81). Con soli 15'' da giocare coach Salvemini chiama time-out e stavolta i suoi non falliscono la giocata come nell'ultima occasione. Martelli mette a segno il tiro della disperazione a fil di sirena (84-84), si va ai supplementari. La Bls si scatena e mette a segno 4 bombe consecutive con Martelli e Castelluccia, volando avanti sul 90 a 96. Lanciano controlla e porta a casa due punti d'oro considerando la situazione infortuni. Termina 95 a 97, con Sarli che segna un inutile canestro da 3 punti.

La vittoria odierna oltre che far bene al morale di questa squadra regala prospettive più rosee a coach Salvemini e ai suoi ragazzi. In attesa del recupero di Blaskovic, che ne avrà per una ventina di giorni ancora, i gialloblù hanno dimostrato di avere carattere e grinta da vendere, riuscendo a vincere una gara più che proibitiva. E' da qui che coach Salvemini dovrà ripartire, cercando di limare i difetti di una squadra che seppur nella difficoltà dimostra di possedere frecce velenose nella propria faretra. Domenica a Lanciano sarà di scena Monopoli per un incontro che potrebbe valere un'ipoteca sulla salvezza.

Antonio Amoroso