BASKET CEGLIE - CHIMICA D´AGOSTINO BARI 70-85   (7-17, 30-37, 49-65)

 Arbitri: Tammaro (Giffoni Sei Casali - SA) e Rinaldi (Salerno)

 Note: 

La Chimica D’Agostino Cus Bari conquista un altro scalpo eccellente. E per giunta in trasferta. Dopo San Severo, Foggia e Martina, è toccato anche alla capolista Ceglie cedere il passo ai baresi, autori di una prestazione davvero maiuscola. Il 70-85 finale è più che mai esplicativo di una gara condotta in lungo e in largo dagli ospiti. Sin dalla palla a due, i biancorossi sono riusciti ad imporre il loro gioco, raggiungendo prima il 5-7 al 5’ e poi staccando gli avversari con un break di 10-2 che ha chiuso il primo quarto sul 7-17 Bari, anche in virtù di un canestro sulla sirena di Perrucci. Alla ripresa non è mancata la reazione dei padroni di casa. Subito un break di 7-0 a riequilibrare la contesa (14-17), ma è a questo punto che vien fuori la maggiore freschezza fisica e voglia di vincere avversaria. Tocca a Cancellieri dare la scossa ai suoi: completamente ignorato dal marcatore diretto, il playmaker infila tre canestri in coast to coast in serie, riportando a distanza di sicurezza il parziale. E così le due squadre raggiungono l’intervallo lungo sul 30-37.

Al rientro, chi attendeva una poderosa reazione cegliese è rimasto deluso. È ancora la buona presenza difensiva dei cussini a far la differenza. Compatti dietro e rapidi nelle ripartenze: un sistema di gioco che ha permesso a Sardano, Conti e al solito Cancellieri (48 punti in tre, sugli 85 di squadra) di trovare la via del canestro con una certa facilità. Emblematico il massimo vantaggio raggiunto al 26’ (36-60) che odora di resa per i padroni di casa. E, invece, sospinti anche da un calorosissimo pubblico, Rossi Pose e soci riescono a limitare i danni in chiusura di frazione (49-65). Un trend che non s’arresta neanche in apertura di ultimo tempo, con gli ospiti che cominciano ad avvertire un calo fisiologico. Al 35’ così, il canestro da tre di Cipulli riporta a cifra singola il distacco tra le due squadre (60-68). Bari sbaglia l’attacco successivo, ma i brindisini non ne approfittano. Passata la paura, i cussini hanno bisogno di un canestro. Il tiro di Conti s’infrange sul ferro, ma è Grimaldi a catturare un rimbalzo che vale un extra possesso fondamentale. Sardano gioca anche col cronometro e a poco dallo scadere dei 24’’, scarica in angolo per Ciocca: l’atleta cussino, più volte decisivo quest’anno, trova la freddezza (e il tempo) anche di sistemare i piedi dietro la linea da tre e siglare il +11 (60-71) che taglia le gambe alla rimonta avversaria. In chiusura, da segnalare l’ottima freddezza dalla linea dei tiri liberi di Sardano, Conti e dello stesso Ciocca e la buona presenza sotto le plance di Bruni e Dragojevic, capaci di reggere l’urto dell’ultimo assalto cegliese.

Mirko Cafaro

GAUDIANELLO MELFI - MAZZEO GIOCATTOLI S.SEVERO 58-70   (19-20, 30-35, 47-51)

 Arbitri: Natale (Napoli) e Monteleone (Boscotrecase - NA)

 Note: 

GEOTEC CAMPOBASSO - SPALDING TORRE DE´ PASSERI 78-81   (13-22, 40-47, 60-60)

 Arbitri: De Filippo e Ciccodicola (Roma)

 Note: Spettatori 200 circa, con rappresentanza ospite. Tiri da due: Geotec 23/48 (48%), Torre 19/38 (50%). Tiri da tre: Geotec 8/24 (33%), Torre 6/20 (30%). Tiri liberi: Geotec 8/13 (62%), Torre 25/28 (89%). Rimbalzi: Geotec 23 (Pellegrini 6), Torre 36 (Lombardo 10, Santarelli 8, Mirrione 7). Cinque falli: Pellegrini, Jablonski.

Arriva un'altra sconfitta casalinga per la Geotec Campoobasso, che non riesce a superare un ottimo Torre dfe' Passeri rimanendo in classifica a quota 22 punti insieme al Taranto a tre giornate dalla fine. Una gara piacevole, equilibrata, avvincente dal primo all'ultimo minuto, sulla quale pesa in maniera decisiva l'infortunio che alla fine del primo periodo di gioco mette ko Lorenzo Bazzan, che cade male dopo un tentativo di layup e abbandona definitivamente il campo per una distorsione alla caviglia che lascia via libera agli ospiti nella lotta sotto i tabelloni. Il computo dei rimbalzi, fino a quel momento in equilibrio, a fine partita dice +13 per la formazione abruzzese, dato - come si diceva - decisivo per le sorti del match. In quest'ottica, va ascritto a merito della squadra di Umberto Anzini il riuscire a giocarsi i due punti fino all'ultimo possesso, due punti che sarebbero stati fondamentali nella lotta per la griglia playout ma che vanno meritatamente ad una formazione ospite in buona serata sia in attacco (sei giocatori in doppia cifra) sia in difesa.

Pellegrini apre le marcature, Zec segna da tre, Di Viesto risponde dall'arco e Mirrione fa 5-5 ad inizio partita, con il gioco delle due squadre che è veloce e spumeggiante e - nonostante qualche errore - rende il match divertente fin da subito. Torre allunga 12-6, Di Viesto segna un'altra tripla, gli ospiti fanno +7 (9-16) con Blengini, Pellegrini "assiste" Attianese dietro la schiena, Di Viesto riporta i suoi a -5 (13-18), ma un 4-0 della squadra in maglia rossa fissa il 13-22 del decimo minuto, con Bazzan che - come detto - si fa male pochi secondi prima del suono della sirena. Torre mantiene il vantaggio all'inizio del secondo periodo, andando - anzi - anche a +11 con una tripla dell'mvp Lombardo (19-30), ma la Geotec reagisce e piazza il break che ricuce completamente lo strappo, un 13-2 che fa 32-32 ed è chiuso da un contropiede di Martini. L'equilibrio prosegue per qualche minuto (38-38 a 2' dalla seconda sirena), ma con l'approssimarsi dell'intervallo lungo Torre torna al comando, terminando il secondo periodo con un parziale di 9-2 chiuso da una tripla di Blengini proprio sulla sirena.

Si torna dagli spogliatoi con Santarelli che porta i suoi di nuovo a +9, Diedhiou risponde dall'arco dei tre punti, Brandimarte segna ancora per Torre ma la Geotec piazza un 7-0 firmato da altri quattro punti di Diedhiou e da una tripla di Di Viesto (50-51). Lombardo converte un rimbalzo offensivo, ma la Geotec è nel miglior momento della sua partita e passa a condurre (55-53) con la quinta tripla della serata da parte di Di Viesto. I campobassani vanno anche a +3 con un altro canestro dall'arco, questa volta di Abet (60-57), ma tre liberi a segno da parte torrese mandano le due squadre al terzo oin tervallo in perfetta parità. Intanto è già entrato in campo Di Girolamo, che bracca come un'ombra Abet e ferma l'attacco molisano. Anche dall'altra parte, tuttavia, è la difesa a farla da padrona e il risultato è che il 60-60 con cui si apre la quarta frazione resiste per quasi tre minuti effettivi di gioco. Lombardo rompe il ghiaccio con una tripla, Attianese pareggia di nuovo con un gioco da tre punti, ma qui arriva il piccolo break che in pratica permette agli ospiti di vincere la gara: Zec dalla lunetta, Mirrione dalla media e Santarelli in contropiede fanno 63-69, la Geotec reagisce tornando a -1 (72-73) ma non riesce a sopravanzare di nuovo l'avversaria, che torna a +3 con due liberi di Lombardo a -37". Pellegrini risponde con un jumper dalla media, comincia lo stillicidio del fallo sistematico, con Torre che mette tutti i liberi a sua disposizione (4/4 del solito Lombardo) e Abet che due volte riporta i suoi a -1. Ancora fallo su Mirrione ed altro 2/2 quando mancano 9", Blengini intercetta la rimessa dal fondo della Geotec dando la vittoria alla sua squadra, che fa girare la palla fino alla fine.

Vittorio Salvatorelli

DUE ESSE MARTINA FRANCA - L´AQUILA BASKET 87-72   (19-19, 42-39, 65-54)

 Arbitri: 

 Note: 

Si alza l’urlo della capolista al Pala Wojtyla al termine di una gara stravinta, 87-72 al cospetto dell’Aquila, arrivata in Valle d’Itria con il chiaro intento di bissare lo sgambetto dell’andata. Eppure l’inizio è stato tutto di marca ospite con il quintetto schierato con Pasquinelli, Wu, Di Carmine, Schiavoni e Marinelli, a mettere paura alla Due Esse schierata con Parisi in regia, Albanese e Raffaelli sulle ali, Marino e Valentini sotto. Parziale di 2-7, prontamente ristabilito dai padroni di casa che hanno iniziato a macinare gioco con soluzioni di attacco molto spettacolari. L’Aquila però è squadra arcigna e specialmente dal perimetro riesce sempre a rimanere aggrappata alla gara. Dopo i primi dieci minuti di gioco, il risultato premia entrambe le squadre che chiudono sul 19-19. Nel secondo parziale coach Terruli cambia e getta nella mischia Tourn e Rollo per Valentini e Albanese. La mossa funziona, Rollo entra subito in palla realizzando in transizione, Tourn da par suo ha lavoro supplementare da svolgere per fermare Marinelli, il più ispirato dei suoi. Nel secondo quarto la Due Esse passa a condurre con Raffaelli in forma strepitosa (30 punti per lui), a tagliare la difesa ospite con penetrazioni efficacissime. Anche Marino (18) ha percentuali alte in attacco nonostante un trattamento al limite della regolarità riservatogli dagli avversari. Il secondo quarto scorre via veloce con l’Aquila sempre pericolosa dai 6.25. Al riposo lungo il punteggio è fissato sul 42-39.

Al rientro dagli spogliatoi Terruli non cambia. La Due Esse inizia a giocare come sa e la tattica della zona come sempre paga. E’ questo il momento migliore dei padroni di casa che trovano in Rollo (17) e Raffaelli micidiali finalizzatori di una manovra a pochi tocchi in cui Parisi disegna lanci chirurgici. Parziale di 23-15 e risultato fissato sul 65-54. Nel quarto periodo Terruli disegna un capolavoro tattico, fuori Albanese dentro Marino, con Tourn e Valentini sotto le plance, che si chiudono alle penetrazioni degli ospiti. Nei primi cinque minuti l’Aquila realizza 6 punti, frutto di 2 triple di Varrasco, mentre la Due Esse realizza 11 punti chiudendo ottimi contropiedi. Partita praticamente in ghiaccio con gli ultimi 5 minuti di accademia per la Due Esse che chiude sul 87-72, allunga la striscia positiva e si mantiene in testa alla classifica.

Giuseppe Ruggieri

FANTINI SCIANATICO LUCERA - GIPLAST ALBA ADRIATICA 62-68   (17-21, 33-34, 43-55)

 Arbitri: Scarfò (Palmi - RC) e Conti (Reggio Calabria)

 Note: 

Si ferma di nuovo la Fantini Scianatico Lucera. Cedere il passo contro una signora squadra come L’Alba Adriatica è anche normale, non è però affatto normale giocare due quarti in equilibrio e poi avere troppi momenti di buio. Con un terzo quarto inguardabile e poi riprendere terreno nell’ultimo periodo recuperando un -14, portandosi a soli 3 punti di distanza quando mancano 3’30” e poi perdere la lucidità. Il primo quarto viene giocato punto a punto dalle due formazioni che si studiano, mantenendo dei ritmi di gioco abbastanza bassi. Solo negli ultimi minuti finali l’Alba riesce a prendere un piccolo vantaggio grazie a Travaglini chiudendo così il primo periodo per 17-21. Nel secondo quarto dopo il canestro iniziale di Luzi, il Lucera diventa più aggressivo in difesa e firma un break di 11-0 che porta la squadra sveva al massimo vantaggio 28-23 dopo i primi 4’ di gioco. L’Alba si porta -2 Mosconi e Travaglini, ma il Lucera trova minuti di non lucidità e la squadra ospite si riporta in vantaggio. Entra Barilà e segna subito una tripla che fa respirare ed +1 per il Lucera, ancora Travaglini segna il canestro dell’esiguo vantaggio e il periodo si chiude 33-34.

Il terzo quarto si apre con una tripla di Barilà, ma l’Alba non si scompone e realizza un break di 6-0, dopo 4’ minuti di silenzio Veneri rompe la pellicola che avvolgeva il canestro del Lucera, lo segue Arcinii ed è -4. Di nuovo blackout e la squadra ospite si porta +11. D’Arrissi con una tripla prova a dare la svegli ai compagni, ma non ci riesce e l’Alba chiude ancora in vantaggio per 43-55. Ad inizio periodo l’Alba si porta al massimo vantaggio con i due tiri liberi di Mosconi +14. Serazzi anche lui dalla lunetta segna i tiri liberi e il giovane Silvestri appena entrato segna due triple di fila ammutolendo la panchina dell’Alba. Così il Lucera recupera terreno e si porta a -5. Poi Veneri e D’Arrissi firmano il -3 a 3’30” dalla fine, a questo punto Stama infila una tripla che spegne l’interruttore del Lucera e la partita si conclude con i tiri liberi di routine a favore dell’Alba Adriatica per 62-68. Le poche esultanze del dopo derby avevano lasciato tutti increduli sul come mai pur vincendo contro il San Severo dirigenti e presidente non si erano espressi sul risultato. Oggi abbiamo capito il perché di quel silenzio, un silenzio diventato tombale non essendo più una novità di questa stagione. Tutto ciò che avverrà nel futuro non sarà per niente scontato ed anche in caso della più brutta delle ipotesi non staremo certo qui a sorprenderci per quello che faranno i nostri giocatori.

Annaclaudia Bonghi

EDILTECNICA PENNE - MONOPOLI CITTÀ TURISTICA 71-81   (29-20, 39-40, 60-59)

 Arbitri: La Macchia (Roma) e Ardolino (Ciampino - RM)

 Note: 

La Fortitudo Monopoli allunga a due la striscia di vittorie consecutive, espugnando con il punteggio finale di 81-71, il campo del fanalino di coda Penne. La gara in terra abruzzese, è stata molto più complicata di quello che la classifica poteva lasciare immaginare, in quanto i padroni di casa hanno disputato un ottimo match per oltre trenta minuti. A favorire la buona prestazione del Penne, ci hanno pensato anche i biancoverdi, che non hanno iniziato la gara con la giusta determinazione. Nonostante ciò, la truppa di coach Antonio Lezzi è stata bravissima nel portare a termine una vittoria, rimasta in bilico fino al termine del terzo periodo, quando il punteggio vedeva il Penne in vantaggio per 60-59. Con grande freddezza e concentrazione, Barbati e compagni hanno recuperato punti agli abruzzesi ed accumulato un vantaggio finale rassicurante. Nelle fila monopolitane, ottime le prestazioni di Michele Simone e Vincenzo Persichella, entrambi in doppia cifra, oltre che dei soliti Luisi, Barbati e D’Andrea.

Conclusa la gara con una vittoria, l’ambiente monopolitano ha dovuto subito fare i conti con la notizia della vittoria del Cus Bari in quel di Ceglie, che fa così rimanere inalterato il distacco dai baresi (-2), e dunque dall’ottavo posto in classifica. Ancora da disputare invece, la gara tra Campobasso e Torre dè Passeri, che è stata rinviata a martedì 8 aprile. Dunque, i biancoverdi hanno momentaneamente agganciato proprio il Torre dè Passeri a quota 28 punti in classifica, ed in caso di sconfitta degli abruzzesi in quel di Campobasso, la graduatoria premierebbe la Fortitudo, che vanta una migliore differenza canestri nei due scontri diretti con il Torre dè Passeri.

Antonello D´Alessandro

OFFICE GROUP TARANTO - GLOBO GIULIANOVA 90-74   (11-19, 42-40, 66-57)

 Arbitri: Conti (Potenza) Verolino (Ciampino - RM)

 Note: 

L'Office Group ritrova il successo. La vittoria arriva in uno scontro diretto con il Globo Giulianova alla fine di una bella partita per intensità e carattere degli uomini del presidente Ciliberti. Coach Guerriero recupera gli acciaccati Ausiello e Fanelli ma sceglie di metterne uno solo dall'inizio nel quintetto base; tocca quindi ad Ausiello fare compagnia a La Torre, De Pasquale, Rotolo e al capitano Massari. Ed è un super inizio proprio per Giovanni Ausiello che mette dentro tre bombe consecutive portando Taranto subito avanti 9-3. Sembra strano ma la buona partenza scarica i giocatori della Libertas che subiscono un inspiegabile parziale di 16-2 fino alla sirena del primo quarto che li condanna ad inseguire, sotto 11-19.

Guerriero cerca di riportare in partita la squadra mettendo dentro Travaglini che subito dà vivacità sia alla manovra offensiva che difensiva. E' proprio lui in transizione a firmare due punti d'oro e a recuperare nell'azione successiva un pallone consegnato nelle sapienti mani di De Pasquale per il 20-22. Paganucci e Ciervo non ci stanno e cercano di riportare a distanza di sicurezza gli ospiti riuscendoci momentaneamente per +9. Errico che bene stava controllando La Torre eccede nei falli ed al terzo, coach Bitetti lo richiama in panca per non perderlo da subito. Rotolo da il cambio a Travaglini e segna un canestro allo scadere dei 24" tirando da metà campo. Ausiello è in serata di grazia e mette la tripla del -1, poi Massari penetra dal lato debole ed è ancora canestro. Il sorpasso è maturo e a confezionarlo ci pensano Ausiello (palla rubata e cost to coast) e Rotolo (assist di Massari). La tripla di Ciervo e il canestro più libero supplementare di La Torre non cambiano nella sostanza il punteggio all'intervallo: 42-40.

L'avvio di terzo quarto è quello decisivo. L'Office Group esce dagli spogliatoi concentrata, lo dimostrano da subito l'assist di De Pasquale per Rotolo e la schiacciata di La Torre. Il Giulianova invece rientra nervoso; Vasile per proteste si becca un tecnico. La Libertas lo punisce realizzando 3 dei 4 liberi con Ausiello e andando a segno nel possesso successivo con La Torre. In poco tempo gli ionici raggiungono il massimo vantaggio, +15 con La Torre che adesso detta legge sotto i canestri. La reazione degli ospiti è tutta nelle mani e nelle gambe di Simonella che riporta i suoi a -6 prima che un altro segno di nervosismo nel fallo antisportivo fischiato a Paganucci dopo una palla persa consenta a Taranto di chiudere il quarto sul 66-57.

Nell'ultima frazione la Libertas chiude da subito l'incontro. Le maglie della difesa si stringono e per il Globo la strada che porta al canestro ionico si fa impervia. Vanno a segno un po' tutti, da La Torre a Massari, da De Pasquale a Fanelli; in poco tempo l'Office Group raggiunge il massimo vantaggio +22. Paganucci si prende il tecnico che coincide con il quinto fallo personale, lo accompagnano in successione Vasile e Simonella, l'ultimo ad arrendersi, riportando anche a -15 i suoi prima della quinta infrazione che lo mette fuori gioco. Finisce 90-74, per l'Office Group una importante boccata d'ossigeno dopo due sconfitte consecutive e con altrettante trasferte, in successione L'Aquila e Martina, ad attenderla.

Luca Fusco

CETEAS PESCARA - ZULLI CERAMICHE FOGGIA 73-67   (22-14, 40-27, 55-46, 65-65)

 Arbitri: Marzullo e Rodia (Avellino)

 Note: Dopo un tempo supplementare.

La Ceteas Pescara conferma la propria indole di ammazza grandi e mette in riga per l'ennesima volta una capolista sul proprio parquet: è la Zulli Ceramiche Foggia, piegata per 73 a 67 dopo un supplementare. Un overtime che ad onor del vero i dauni hanno acciuffato solo a 36'' dalla fine sul 65-62 grazie ad una tripla di Ciampaglia e dopo aver speso l'intera partita a rincorrere i padroni di casa. "Abbiamo giocato un'ottima gara – ha commentato l'assistent coach Tonino Forchetti dopo la sirena – durante la quale non siamo mai andati sotto e in cui abbiamo dovuto anche fare a meno del nostro regista Peretti nelle fasi più delicate. Oltre alla grande difesa che ha tenuto Foggia a 67 punti, è giusto rimarcare la volontà di ottenere la vittoria con la quale siamo scesi in campo e che ci ha contraddistinto. La stessa che impiegheremo per cercare di raggiungere il nostro obiettivo finale".

L'inizio di primo quarto è tutto di marca biancorossa: Peretti orchestra mentre Febo, Salvatore e Profeti eseguono, e in pochi minuti, pur con Capone seduto con 2 falli, Pescara va avanti sul 22-8 guadagnando un buon margine e inducendo coach Florio a 4 cambi contemporanei. Negli ultimi 4' del periodo la seconda unità foggiana ottiene i risultati sperati e un controbreak di 6-0 che chiude il quarto sul punteggio di 22-14. Il secondo parziale si apre con un nuovo allungo Ceteas che al 15' è avanti sul +15 (33-18). Oltre ai soliti noti Febo (7 punti) e Peretti (4 assist), coach Di Tommaso attinge a piene mani dalla panchina facendo esordire in casa Leonzio e ottenendo canestri importanti da Bonaiuto, Scavongelli e Di Fabio. Questa volta la reazione della Zulli Ceramiche non è così veemente come nel finale di primo quarto e, nonostante la zona proposta da coach De Florio e i cancestri di Sarritzu e Sammartino, il gap dei pugliesi all'intervallo è di 13 punti (40-27).

Nella ripresa Pescara avrebbe la possibilità di scappar via e mettere tra se e l'avversario un margine ancora più ampio, ma vanifica il tentativo perdendo diversi palloni (8 contro 2 recuperate) e continuando a tirare male da tre punti (1/5 contro 4/12 di Foggia). La Zulli ringrazia e rosicchia ai padroni di casa 7 punti che diventano 4 per merito di una tripla di tabella di Peretti da metà campo sulla sirena. Il periodo decisivo prende il via con soli 9 punti (55-46) di margine per la Ceteas e continua in maniera tutt'altro che positiva per i padroni di casa. Al 33' con Profeti in panca per problemi di falli e sul +10 (58-48), gli arbitri fischiano prima un controverso antisportivo a Peretti, poi nelle due azioni successive il 4° fallo del play cagliaritano e del pivot Salvatore. In meno di 20'' Pescara si ritrova così con un margine dimezzato (58-53) e con due protagonisti della gara seduti in panchina per precauzione. Foggia dal canto suo continua ad attaccare e a tirare molto dalla lunetta (13 a 6 il conto dei liberi tentati nel quarto) portando lo svantaggio anche ad un solo possesso (62-59 al 35'), ma subisce la reazione dei padroni di casa che ripristinano la distanza di sicurezza (65-60 al 36'). Negli ultimi 4' Pescara non riesce a chiudere e perde definitivamente Peretti a causa del suo 5° fallo. Foggia ne approfitta e a 36'' dalla fine ottiene il pareggio a quota 65 che manda le squadre all'overtime.

I 5' di supplementare sono giocati a ritmo sincopato da entrambe le formazioni e lo spettacolo non ne beneficia. A sbloccare il risultato ci pensa subito un tiro libero Di Fabio (decisivo sotto le plance nelle fasi calde del match) che rimane a lungo anche l'unico punto segnato. Poi il suggello lo mette il solito Capone che infila 7 punti e chiude la pratica partita. Il prossimo impegno dei biancorossi sarà domenica prossima a Lucera, mentre si tornerà al PalaElettra domenica 20 maggio contro Monopoli per l'atto casalingo conclusivo della stagione regolare. Palla a due come sempre alle ore 18.

Fabio Carusi