Serie C1 girone G 2000/2001

 

SEDICESIMA GIORNATA (3-4/2/2001)

RISULTATI

BASKET CASAGIOVE

PGS FALCHETTI CASERTA

sospesa

DIBEN BISCEGLIE

A.S.BASKET CORATO

67  68

VIRTUS PALL.ANGI TERMOLI

A.S.BASKET MARTINA F.

86  90

C.S. AMALFITANO AMALFI

A.S. NOLA BASKET

75  86

EDILPREF MESAGNE

ASSI BASKET OSTUNI

80  83

NEW BASKET CEGLIE

AMICIZIA SPORT C.STABIA

83  79

FIORE DI PUGLIA RUVO

DRIBBLING SPORT NARDO'

89  66

 

 

     Giornata all'insegna delle vittorie in trasferta: quattro gare su sei disputate hanno visto la squadra viaggiante portare a casa i due punti, in alcuni casi in maniera anche rocambolesca. Ma andiamo per ordine. Le uniche due compagini a vincere sul parquet amico sono state il Ceglie e il Ruvo di Puglia. La capolista ha battuto non senza qualche patema di troppo il Castellammare di Stabia del nuovo coach Massaro, tenendo così a distanza le inseguitrici; il Ruvo ha invece surclassato il Nardò e insegue a -4 in compagnia del Casagiove, che dovrà attendere un paio di settimane per recuperare il derby col Caserta, sospeso nel terzo periodo a causa della condensa che si è formata sul parquet e che ha impedito la prosecuzione dell'incontro. E veniamo alle vittorie esterne, in primis quella del Martina a Termoli. Altra occasione sprecata dalla squadra di Giovanni Rubino per tentare una seppur ardua risalita in classifica. Un peccato, perché il Castellammare sarebbe a portata di mano senza qualche distrazione di troppo in questo campionato per i termolesi (come non ricordare la sconfitta interna con l'Amalfi?). Un po' a sorpresa, vista la forza della Diben quando gioca in casa, il Corato ha fatto suo il derby, passando di un solo punto e vendicando così lo scherzo ricevuto all'andata dai biscegliesi, ora raggiunti in classifica e in piena lotta per un posto nei playoff con altre quattro formazioni. Di misura (+3) anche l'Ostuni a Mesagne, mentre il Nola, come prevedibile alla vigilia, è passato ad Amalfi.

 

 

CLASSIFICA

    P.ti Totali P.ti in casa P.ti fuori casa
  P.ti F S Diff. F S Diff. F S Diff.
Ceglie 26 1308 1177 131 647 551 96 661 626 35
Casagiove* 22 1192 1050 142 607 485 122 585 565 20
Ruvo di Puglia 22 1302 1169 133 749 589 160 553 580 -27
Caserta* 20 1189 1107 82 636 544 92 553 563 -10
Ostuni 20 1268 1226 42 635 572 63 633 654 -21
Nola 20 1310 1284 26 704 630 74 606 654 -48
Corato 16 1253 1178 75 659 579 80 594 599 -5
Bisceglie 16 1241 1229 12 634 576 58 607 653 -46
Nardò 16 1194 1239 -45 588 553 35 606 686 -80
Mesagne 14 1348 1342 6 690 632 58 658 710 -52
Martina Franca 14 1291 1296 -5 585 540 45 706 756 -50
Castellammare di Stabia 8 1173 1305 -132 574 591 -17 599 714 -115
Angi Termoli 4 1269 1457 -188 805 839 -34 464 618 -154
Amalfi 4 1106 1385 -279 556 694 -138 550 691 -141

* Una partita in meno

 

 

 

TABELLINI E COMMENTI

 

ANGI TERMOLI - MARTINA FRANCA 86-90   (18-33, 42-48, 59-70)

Forcione 0 Milici 23 Ventruto 15 Valentini 4
Pitardi 10 Guardascione 7 Convertini ne Di Nanni 2
Maj 11 Biasone ne Florio 7 Massari 24
De Sanctis 14 Ballone 11 Dario 20 Paparella 6
Tomei ne Cicculli 10 Ruggiero 0 Fiusco 12
All. Rubino All. Terruli

 Arbitri: Caputo e Scola (Napoli)

 Note: Fallo tecnico al 28' a De Sanctis. Cinque falli Milici, Ballone, Ventruto.

     L'Angi Termoli affonda tra le mura amiche e perde l'importante sfida salvezza contro il Martina Franca. Una sconfitta che brucia tantissimo e complica notevolmente la già precaria situazione di classifica.
     L'inizio dei termolesi (7-2) lascia presagire qualcosa di buono. Il Martina Franca sembra soffrire soprattutto il contropiede dei locali, ma appena prende le misure ai termolesi ha subito l'opportunità del sorpasso sull'11-18. L'Angi sembra smarrirsi ed anche De Sanctis soffre il momento negativo della squadra. I tarantini trovano in Dario l'uomo in più, capace di gestire la squadra e distribuire palloni importanti per Massari.
     Nel secondo quarto arriva la reazione dei locali che, grazie alla zona 2-3, procurano qualche ansia agli uomini di coach Terruli. Con Milici, senz'altro il migliore, e De Sanctis, protagonista di alcune giocate strepitose, l'Angi torna sorprendentemente in partita. Ma è nel terzo quarto che i molisani sciupano tutto, buttando alle ortiche la bella rimonta di fine primo tempo. I segnali di nervosismo arrivano anche dal tecnico comminato a De Sanctis, il secondo in due partite. Il Martina intuisce che la situazione gli è favorevole, e fa registrare un +11 al 30'. Coach Rubino prova a mischiare le carte in tavola e cerca di dare più equilibrio alla squadra con gli ingressi di Cicculli e Guardascione, supportati delle guardie Milici e Ballone. Qualcosa si vede, ma i palloni persi in attacco non possono essere perdonati in una fase così delicata del match. Il Martina, cinico e spietato, prende il largo. Solo due triple di Cicculli e Maj nel finale rendono meno pesante la resa dei virtussini.

(Da NUOVO MOLISE del 6/2/2001)

 

RUVO DI PUGLIA - NARDO' 89-63   (18-18, 42-29, 60-48)

Guastamacchia 0 Gramegna 8 Cristofaro 27 Sabato 0
Savi ne Risolo 12 D'Andrea 9 Durante 0
Caterina 23 Ferraretti 15 Mininanni 8 Leone 0
Rizzo 8 Modica 2 Mazzarella 8 Carlino 0
Delli Carri 17 Avallone 4 Colella 14 Bollino 0
All. Bray All. Raho

 Arbitri: Ammendola (Terzigno) e Savarese (Napoli)

 Note: Spettatori 400 circa. Tiri liberi: Ruvo 4/10, Nardò 9/15. Fallo tecnico a Ferraretti.

     Tutto facile per una Sidam Ruvo finalmente sciolta e divertente, che sommerge un Nardò timoroso e, alla lunga, poco concreto, in cui il bomber Cristofaro, alla fin fine, poco ha potuto nonostante i 27 punti personali che gli sono valsi il titolo di top scorer dell’incontro. Dall’altro lato, i ruvesi hanno avuto in Caterina e Ferraretti le armi in più, capaci di rintuzzare il vantaggio salentino del primo quarto e di spegnere ogni altra velleità di marca ospite nei successivi 20’.

     L’avvio, infatti, era nettamente favorevole alla formazione di coach Raho che approfittava della sonnolenza ruvese in difesa per portarsi sul +7 al 5’ (0-7), confermato poco dopo sul 10-17. Protagonisti del vantaggio neretino sono Mininanni, Cristofaro e il lungo Mazzarella; dalla sponda Sidam Caterina appare il più convinto. È proprio l’ex coratino che suona la carica con una bomba (13-17) e poi impatta sul finire del quarto (18-18) con un altro siluro. Nardò, ormai, si sfascia con velocità sempre maggiore: il colpo di grazia lo dà una bomba di Ferraretti (29-20) al 14’ da sette metri, a conclusione di una splendida azione corale. Al riposo la Sidam è avanti di 13, completamente padrona del match.

     Ancora +13 a metà terzo quarto (50-37), poi Nardò tenta un recupero (53-46 con due canestri di un buon D’Andrea) ma è un fuoco di paglia: Ruvo allunga nuovamente a cavallo tra il terzo e il quarto periodo: +19 al 32’ con una bomba di Delli Carri, +20 al 35’ , +21 con un siluro di Caterina e +22 (21-58) con un three-pointer di Ferraretti. La partita è chiusa, e coach Bray ne approfitta per far esordire in C1 il sedicenne pivot Roberto Guastamacchia. Finale 89-66 tra l’esultanza del poco pubblico presente (era la festa patronale di San Biagio), contento per una Sidam davvero convincente, che ha giocato una partita perfetta dall’inizio alla fine, senza distrazioni di sorta eccettuato il piccolo passaggio a vuoto iniziale.

     Unica nota stonata è stato l’infortunio patito da Giovanni Avallone, caduto male e fattosi male ala caviglia in seguito ad uno scontro di gioco nel terzo quarto ed uscito per non rientrare più sul parquet. Comunque, non dovrebbe essere nulla di eccessivamente grave. Speriamo in bene. 

(GIUSEPPE MINAFRA - Dal sito ufficiale del FIORE DI PUGLIA RUVO)

 

MESAGNE - OSTUNI 80-83   (15-21, 41-35, 59-61)

Grassitelli 25 Risolo 15 Meo 18 Ungaro 8
Santurbano 4 De Maria 17 Di Monte 7 Caramia 2
Corlianò 0 Spagnolo 0 Lavino 26 Cafiero 7
Greco 10 Baldassarra 0 Antonacci 0 Zanzarella 11
Mastrorosa 9 Sabarese ne Lapenna 4 - -
All. Rubino All. Vitale

 Arbitri: Cossu e Volteggio (Roma)

 Note: 

     Francesco Lavino: 26 volte Telcom. Devastante l'ex bandiera della Virtus che ad una manciata di secondi dalla sirena ha trafitto dai 6 metri e 25. Così Ostuni ha ammazzato Mesagne, che vede la propria striscia vincente spezzata dai suoi ex ragazzi. L'Edilpref non è stata reattiva, perché non ha avuto nel motore il solito Greco. Una squadra condizionata dalla troppa tensione e dell'enorme importanza attribuita al derby. Non ha mai fatto contropiede e si è fatta prendere dall'euforia delle tre vittorie consecutive. Solo nel secondo quarto ha avuto un sussulto. 
     È stato Grassitelli, ben coadiuvato da De Maria e sotto le plance da Risolo, a riportare su la Virtus (41-35) dopo che nel primo quarto era stata sotto (15-21). Sostanziale equilibrio nel terzo periodo (59-61) e finale al cardiopalma. È stato Meo, recuperato dalla serie C2, a ridare coraggio agli ospiti. A -5'25", il Mesagne era in fuga: 72-67, ma ha commesso l'errore di ritenere chiusa la pratica domenicale, anche perché l'Ostuni aveva fuori per falli Cafiero, Antonacci, Di Monte e Zanzarella. Quindi la beffa finale per la Virtus e la gioia indescrivibile per Vitale ed i suoi ragazzi.

(GIUSEPPE MESSE)

 

DIBEN BISCEGLIE - CORATO 67-68   (21-21, 44-39, 54-54)

Bruni 7 De Lucia 17 Jordan 7 Bucci 7
Ragno 8 Claudio ne Lombardi 10 Rana 11
Giuffrè 9 Anglano 0 Rosito 6 Arbore ne
Natali 11 Finozzi 11 Padalino 18 Verile 6
Auricchio 4 Gesmundo ne Baroncini 3 Sardano ne
All. Ceci All. Galadeta

 Arbitri: Sarra (Matera) e Sorrenti (Potenza)

 Note: Spettatori 1.000 circa, in maggioranza coratini. Tiri da due: Diben 15/33 (45%), Corato 26/44 (59%). Tiri da tre: Diben 7/18 (39%), Corato 4/15 (27%). Tiri liberi: Diben 16/22 (73%), Corato 5/7 (71%). Cinque falli: Baroncini. Espulsi Verile e Anglano per reciproche scorrettezze.

     Missione compiuta, ma nel verso contrario alle aspettative di una tifoseria quasi più rassegnata che delusa, certamente inferocita dagli sconfortanti avvenimenti degli ultimi quindici giorni in casa biancoverde. La DiBen ha perso contatto dalle posizioni playoff di un certo spessore scivolando ai confini della zona calda, tanto che il pericolo di precipitare nei playout per la prima volta comincia a farsi reale. In un campionato caratterizzato dall'assoluta rilevanza del fattore campo, non ha aiutato molto l'esilio forzato del PalaAssi, ma è doveroso sottolineare quanto la squadra ci abbia messo del suo, propinando ai propri sostenitori (sempre di meno, sempre più sconsolati e distaccati) prestazioni inquietanti in trasferta per mancanza di grinta, impegno, carattere. Ma questa volta, ad aggravare una situazione già resa di per sé allarmante dall'incolore partita "non" giocata a Nola (87-74; 20-12, 45-31 e 63-48 i parziali, testimonianza di una gara mai messa in discussione), è arrivata la seconda battuta d'arresto stagionale sul campo tranese, per mano di Corato (67-68) in un derby che ha evidentemente rievocato solo fra i neroverdi di Gadaleta propositi di rivalsa e manie di vittoria, se è vero come è vero che a metà del secondo quarto la DiBen ha raggiunto un massimo vantaggio di quindici punti e anziché finire l'avversario lo ha messo a suo agio e ha finito di giocare.
     Sulla partita di Trani si potrebbe scrivere un libro. Dal titolo eloquente "Dei delitti e delle pene", perché solo di delitto si può parlare se si spreca un vantaggio di certe proporzioni a metà partita e perché le pene da pagare questa volta ci sono. Lasciandosi beffare da due tiri liberi di Padalino a -5'' su un rimbalzo offensivo che i coratini non avrebbero dovuto avere neppure la possibilità di prendere, la DiBen si è impelagata in una situazione di classifica incerta ma quel che è peggio ha dimostrato di non essere capace di reagire con veemenza, orgoglio e coraggio ai momenti storti che nel corso di un match quasi inevitabilmente colpiscono qualsiasi compagine. Corato si è dimostrata squadra vera, fatta di gente che non molla mai. Ha recuperato il gap negativo del 14', ha condotto la sfida a viso aperto, l'ha vinta con l'apporto della panchina in termini di uomini più motivati mandati sul rettangolo di gioco per contribuire alla causa, ma specialmente ha vinto con un allenatore, Gadaleta, capace al contrario di Ceci di trasmettere al suo team energia positiva, la carica giusta, anche e soprattutto nei frangenti di maggiore difficoltà. La condotta difensiva biscegliese ha fatto cadere le braccia dalla fine del terzo quarto (bomba del 54 pari di Jordan, lasciato solissimo, con tre secondi da giocare) allo sconcertante epilogo della sfida (Padalino raccoglie un rimbalzo in un'area sgombra di maglie DiBen a una manciata di attimi dal suono della sirena). Due episodi che la dicono lunga sullo stato di forma psicologica di De Lucia e compagni.

     Eppure il derby era stato caratterizzato da una prova orgogliosa e tenace di un De Lucia (17) come mai s'era visto prima d'ora, dall'impegno e della grinta del bravissimo Giuffrè (9), partito in un quintetto base rivoluzionario insieme a Ragno (8), Bruni (7, ma in difesa ha concesso tutto e il contrario di tutto), Natali (11 ma incredibilmente fuori dal parquet a inizio del quarto tempo) e Auricchio (4). Finozzi (11) ha giocato a sprazzi, Anglano è stato espulso per reciproche scorrettezze con il coratino Verile appena ha messo piede sul terreno di gioco. A testimonianza delle debolezze biancoverdi, la "grappolata" di rimbalzi raccolti dai coratini (41 in totale), i soli sette tiri liberi eseguiti dai neroverdi (segno di una difesa così disattenta da non sprecare neppure falli) e la valanga di canestri frutto di secondi o addirittura terzi tiri. E' chiaro che in questo modo non si può continuare: il gruppo è a un bivio netto e si gioca le chance di un futuro playoff contro le migliori formazioni del torneo: sabato 10 affronta i Falchetti Caserta alle 19.30, mentre domenica 18 affronterà (al PalaDolmen, se, facendo gli scongiuri, dovessero arrivare i canestri e le inopportune "tacchettate" non avranno rovinato troppo il nuovissimo parquet...) la capolista Ceglie prima di essere ospitata dalla damigella d'onore Casagiove e di sfidare sul campo amico Mesagne e Ruvo. Ci sarà la reazione?

Pagelle: DiBen Bisceglie - De Lucia 7.5: fermato da un intervento calcistico di Bucci, è costretto ad abbandonare il terreno di gioco. Si è riscattato parzialmente delle ultime prestazioni sottotono. Bruni 5: inconcludente ed evanescente, concede di tutto all'avversario diretto. Lombardi, Rana, Padalino hanno fatto faville sotto i suoi occhi. Ragno 7.5: un paio di sussulti dalla distanza, la solita prova generosa in difesa. Giuffrè 7.5: ha difeso da solo, con Ragno, nell'ultimo quarto contro l'intero quintetto coratino. Splendida regìa. Anglano n.g.: meriterebbe il 4 per l'espulsione rimediata a pochissimi secondi dal suo ingresso in campo ma anche l'8 per la sportivissima scena di cui si è reso protagonista, uscendo dal campo insieme a Verile fra gli applausi dell'intero PalaAssi. Finozzi 5: pochi minuti in campo rispetto al solito, poche iniziative, un risveglio illusorio nel quarto periodo. Poco o nulla in difesa. Natali 5: sarebbe stato il match winner se solo fosse stato a rimbalzo al posto di Padalino e non a metri di distanza. Auricchio 5: fa quel che può ma a volte gli si chiede di difendere su due lunghi avversari. Ceci 4: una gestione dei minutaggi dei lunghi completamente errata e incomprensibile gli costa due punti di platino. C'era bisogno di una voce carismatica e aggressiva negli ultimi momenti della sfida. C'è stata, l'abbiamo sentita, ma era quella di Gadaleta...
Corato - Bucci 4: qui non c'entra nulla il Basket giocato ma quel suggerimento venutogli dalla panchina (ovvero dall'assistente Assi) non lo avrebbe dovuto seguire. Andava espulso solo lui, per quella gomitata a Giuffrè. Rana 7.5: sfrutta al meglio gli spazi che gli concedono gli avversari. Una partita irripetibile; difficilmente altre squadre dimenticano sistematicamente di difendere su un giocatore per tutta la partita... Jordan 6.5: non ci crede neppure lui quando, a -3'' del terzo quarto lo lasciano completamente libero, sulla rimessa, di prendere la mira e segnare da tre. Lombardi 7: due canestri su terzi tiri, dopo aver strappato rimbalzi pesanti dalle braccia dei lunghi biscegliesi, negli ultimi tre minuti della partita. Verile n.g.: come Anglano, anche se quei due "fortunati" canestri da dieci metri hanno dato il là alla rimonta coratina. Non meritava comunque l'espulsione. Rosito 6: si è visto poco ma ha dato il giusto. Padalino 6.5: non troppo immarcabile, spesso immarcato. A -5'' gli cade un pallone dal cielo... Baroncini 4.5: tre falli in 4'. Quinto fallo e antisportivo. Se Scuderi era inutile lui rischia di diventare dannoso. Gadaleta 9: merita un plauso per aver gestito benissimo la panchina; non si è scomposto dopo l'espulsione del battitore libero Verile, ha saputo rinunciare a Baroncini giocando con Rana da "4" tutta l'ultima parte della gara, ha tenuto sempre caldi gli esterni, ha vinto pure la partita a rimbalzo; Lombardi ha battuto Bruni nella sfida diretta, soprattutto la sua squadra ha incarnato il suo allenatore. Bella, tosta, aggressiva, spesso confusionaria ma incredibilmente concreta (e fortunatissima) nei secondi finali. Alla fine i conti tornano e fa bene a festeggiare. Questa vittoria è soprattutto merito del lavoro di un allenatore che ha un rapporto sincero con la sua squadra e la carica a tal punto da farla diventare vincente. Arbitri: un 4.5 stiracchiato alla coppia lucana che ha guidicato male e frettolosamente l'episodio di Verile e Anglano ma ha sorvolato incredibilmente sulla porcheria commessa da Bucci. I falli fischiati nell'ultimo minuto c'erano tutti e nella sostanza hanno comunque diretto in modo mediocre riuscendo però a scontentare proprio tutti. Insomma, una direzione non all'altezza, indegna ma tutto sommato equilibrata.

(VITO TROILO)

 

CEGLIE - CASTELLAMMARE DI STABIA 83-79   (23-27, 44-42, 63-59)

E. Gallo 1 Voglino 3 Milito 16 M. Gallo 9
Di Lembo 19 D'Amicis 17 Gibboni 3 Ilardo ne
Lisi 14 Vozza 6 Mazza 20 Buononato 7
Epicoco 2 Leo 3 Canzonieri 13 Siervo 2
Calò 3 Della Corte 15 Girota 5 Landi 4
All. Romano All. Massaro

 Arbitri: Desposati e La Macchia (Bari)

 Note:

 

 

CLASSIFICA MARCATORI

 

Pos. Nome Squadra Media Partite Tot. Punti
1 Cristofaro Nardò 24,19 16 387
2 De Leonardis Ceglie 21,07 14 295
3 Lavino Ostuni 20,88 16 334
4 Villani Ostuni 20,6 15 309
5 Dubbio Nola 20,47 15 307
6 Delli Carri Ruvo di Puglia 18,69 16 299
7 Della Corte Ceglie 18,38 13 239
8 Aliberti Amalfi 17,5 14 245
9 Grassitelli Mesagne 17 16 272
10 Milici Angi Termoli 17 15 255
11 Iaselli Casagiove 16,47 15 247
12 Milito Castellammare di Stabia 15,88 16 254
13 De Maria Mesagne 15,6 15 234
14 Natali Diben Bisceglie 15,43 14 216
15 Pierri Amalfi 15,14 14 212
16 Caterina Ruvo di Puglia 14,94 16 239
17 Verile Corato 14,88 16 238
18 Lombardi Corato 14,69 16 235
19 Liguori Nola 14,6 15 219
20 Mazza Castellammare di Stabia 14,25 16 228
21 Santurbano Mesagne 14,15 13 184
22 Florio Martina Franca 14 16 224
23 Caprio Nola 13,69 13 178
24 D'Andrea Nardò 13,5 16 216
25 Schisano Casagiove 13,2 15 198

Sono compresi i giocatori con almeno otto partite giocate

 

 

 

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